Radio Cusano Campus ha intervistato Dea Selvaggia, una delle mistress più famose d’Italia, che ha raccontato tutti i dettagli della sua professione. Scopriamoli!
Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano, ha intervistato la famosa mistress Dea Selvaggia durante ECG, il programma condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.
Dea Selvaggia ha raccontato tutti i dettagli della sua professione, da chi sono i suoi clienti alle richieste più assurde che le rivolgono. Vediamo tutti i dettagli.
Che cos’è una dominatrice?
Innanzitutto, Dea Selvaggia ha spiegato che cos’è una mistress: “La mistress è una dominatrice, una padrona, una domina. Colei che va a dominare le persone che gli si presentano”. La dominatrice non è per forza una prostituta, non ci deve essere necessariamente un rapporto sessuale, anzi, lei non si lascia toccare dai suoi schiavi.
Chi si rivolge a lei? Tantissime pesone diverse: “Ci sono imprenditori, direttori, amministratori delegati, ma anche operai, semplici padri di famiglia. La maggior parte sono uomini sposati”. “In Italia ci sono pochi veri masochisti, tanti sono semplicemente schifosi. – ha aggiunto Dea – Amano pratiche legate al gabinetto, molti uomini adorano sostituirsi al gabinetto, elegantemente potremmo definirlo così. Poi ci sono gli amanti del calpestamento, quelli che vogliono farsi prendere a calci sui testicoli”. Ma non sono solo gli uomini ad andare da Dea Selvaggia, anche le donne, spesso madri di famiglia.
Cosa fa una dominatrice?
Una delle richieste più frequenti sono i giochi di ruolo, soprattutto da parte degli uomini. A Dea si rivolgono anche molte coppie in crisi, in cerca di qualcosa di nuovo.
Bisogna, però, fare molta attenzione al dolore: “Se ti metti nelle mani di una persona che non è competente, rischi. Conosco persone che sono tornate da me con costole rotte o bruciature. Se io ti spengo la sigaretta sulla lingua, prima ci sputo, così la sigaretta si spegne con la saliva. Se io ti salgo con i tacchi sul corpo ma non so come fare, rischio di farti del male, di romperti una costola. Bisogna stare attenti, non ci si improvvisa”.